Friday, November 30, 2007

La Colazione dei Campioni/15



NOFX - It's my Job to Keep Punk Rock Elite
Ricordo perfettamente anche chi mi fece la cassettina e tutte le centinaia, migliaia di volte che l'ho rimandata indietro per riascoltarla . Questo era il disco dei Nofx che oramai si erano venduti, il disco dal titolo preso dal libro di Douglas Adams che fece parlare tutti i fan di scioglimento imminente, dell'invasione ska-core delle trombe del reggae dappertutto, della disperazione che se ne era andata. E invece ti sbagliavi puzzone di un ragazzino con le Vans e il culo sudato, tutto il contrario, ok almeno per il pezzo di apertura, uno schiaffone a tutti i fan malfidenti e ai vampiri dell'industria. Un minuto e 20 che racchiude tutto il mestiere e il sussidiaro del punk californiano, intro con il feedback e poi un castello di impalcature stop and go una più serrata dell'altra e poi via a testa bassa con il dannato tumpa-tumpa-tumpa-tu/pà tumpa che c'era bisogno proprio di un capellone alla batteria per riuscirgli così bene. You'll never understand it, Try to buy and brand it, I win, you lose, cause it's my job, To keep punk rock elite, This music ain't your fuckin' industry. Li ricordo come tempi in cui non me ne fregava un cazzo, ma in realtà tutto il lavoro era dare a vedere, dimostrare che non te ne fregava un cazzo. In realtà me ne fregava eccome, tanta era la roba da scoprire.
E' adesso ahah invece che di roba ne ho vista un sacco che davvero non me ne frega più un cazzo e spero/lo spero con tutte le mie forze di diventare un giorno un vecchio rompicoglioni, che ha sempre da ridire, che è sempre pronto alla polemica gratuita che ha gli occhi talmente accesi e spiritati che sembrano tenere su la carcassa di carta pecora, e che qualcuno venga a piantarmi un coltello nelle scapole se un giorno mi dovessi ritrovare a preferire una cena consigliata dallo sbrindellone dei Braz Ferzinand ad una budweiser mezza riscaldata con Fat Mike.

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Thursday, November 29, 2007

Dal nostro inviato



Detto fatto, ora che si fa più in fretta a mandare una mail che a scendere in ciabatte sotto casa a vedere quello che sta succedendo, ho scritto al mio amico Anush, che sta a Parigi da qualche tempo e con il quale sono evidentemente legato in maniera strana attraverso i Tuareg,
Ecco lo stralcio della mail qui.

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Wednesday, November 28, 2007

Enduro



Ci sono un sacco di negozi di dischi a nyc, ma sono solo due a contare veramente, uno è Raimbow music, su 1st avenue e St, Mark's Place, scoperto per caso dal Braz quando se ne è venuto in vacanza qui, l'altro è Other Music, sulla quarta strada, un posto perfetto, grande esattamente il doppio di una cameretta e realmente il luogo per chi cerca altra musica. Ogni tanto, come nella tradizione dei record store anglosassoni, qualcuno ci va pure a suonare da other music. Stasera è toccato ai Tinariwen, i guerrieri Tuareg, gente con la faccia scavata dal sole e dalla sabbia e da oltre 20 anni di esilo e resistenza. Siccome vorrei cercare di restare onesto con me stesso ci tengo a fare un passo indietro e a dire che al primo maggio di qualche anno fa un gruppo simile (ma erano tutte donne) si esibì nel parco della mia città. Ricordo di aver liquidato la faccenda come il solito pippone etno-world che tanto piace al centro-sinistra (tutta colpa degli Inti Illimani mortacci loro) e di aver proseguito la partitella Italia-Marocco in cui ero impegnato che a momenti una pallonata quasi rischiava di centrare in pieno le povere tizie cum velo sul palco. Ma ora siamo nel 2007, io sono diventato un vampiro e la musica di quella parte di Africa non mi è mai sembrata così intensa e sincera. Bom il concerto è stato un successone, bei pezzi gran coinvoglimento e quella invidiabile tranquillità distante che ostenta la gente che viene dal deserto. Tutti contenti fino a quando i Tuareg, che ora vivono stabilmente in Francia, non hanno tirato fuori un pezzo apertamente contro Sarkozy, al che molti francesi presenti hanno cominciato ad applaudire e a gridare cose che ahimè non ho capito. Una cosa che mi è sempre piaciuta della Francia è che lì i governi ancora se la fanno sotto quando il popolo scende in piazza, o almeno -da fuori e soprattutto da qui, non si può che ammirare l'indole battagliera degli zioni d'oltralpe. Poi però qualcosa è successo con la polizia e le Banlieu sono tornate in fiamme, e non riesco a capire se esista un nesso con gli scioperi. Occorre fare luce occorre. Itanto un pezzone dei Tinariwen, e chissà cosa vorrà dire Imidiwan Winakilin
Tinariwen - Imidiwan Winakilin

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Tuesday, November 27, 2007

Orchard Street/Morning Erections


Lato A e lato B due pezzi a babbo morto, delle specie di demo registrate la settimana scorsa e durante il week-end del ringraziamento, tema comune il mattino ed il colore azzurro. Una divagazione dettata principalmente dalla scarsezza/assenza di mezzi ma che invero stimola sempre nuove soluzioni.
Morning Erections è il primo tentativo strumentale di scrivere un pezzo che abbia come tema il trionfo. Ci suona la chitarra ancora Phil Ortanez e al centro della discussione ci sta la proverbiale Morning Glory, che negli ultimi giorni mi sta regalando un vigore da capitano della squadra di football. Orchard Street invece sta a due blocchi da qui ed è la mia preferita, quella che percorro tutte le mattine. Il pezzo risente un sacco di tutti i mesi di ascolto ossessivo di Fela Kuti, praticamente è una specie di Fela col cappotto e le manopolone i Moon Boot e l'aria gelida che si condensa ad ogni sillaba. Buon ascolto
Lato A Johnny Mox - Morning Erections.mp3
Lato B Johnny Mox - Orchard Street.mp3
*New! Google Street View of Orchard St.

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Monday, November 26, 2007

Heaven



Un video perfetto, fatto al volo, con le immagini al super rallenty di The Great Ecstasy of the Woodcarver Steiner, documentario di Werner Herzog dedicato Walter Steiner, campione di Salto con gli sci negli anni 70. Al di là del sapore vintage e dell'impresa sportiva, lo stato d'animo che esce fuori da questi due minuti e mezzo, è esattamente quello che mi continua a suggerire la roba degli Health; musica fredda ma epica, rumorosa ma piena di melodie sepolte sotto i cappotti e le sciarpe e i guanti di lana e pericolosa come un'occhiata lanciata giù dal trampolino un attimo prima di darsi la spinta.
Health - Heaven (Video!)

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Thursday, November 22, 2007

La Colazione dei Campioni/14



Motorpsycho - The Skies are full of...Wine?
Niente di meglio di una festa con cui non hai nulla a che spartire, una giornata dolce e insospettabilmente calda, la gente che è già a tavola a fare alla spadaccina brandendo le cosce del tacchino, e io che mi sveglio senza rumori, senza sirene dei pompieri, senza autobus traboccanti di cinesi. New York il giorno del ringraziamento è un lusso che pensavo avrei potuto concedermi solo sterminando tutti uno a uno con il machete o sopravvivendo all'ennesima minaccia chimica-nucleare. E Invece mi ritrovo con la giaghetta su Allen Street a cercare un posto aperto per comprare il latte e qualcosa da mangiare con questa che è una delle canzoni più incredibili dedicate all'autunno, e ad una serie di cose calde e buone tra cui vivere una vita fuori moda e suonare il banjo. C'è un'aria tranquilla, come se stesse per cominciare a piovere al punto che, a guardare con più attenzione, più che nel Lower East Side mi pare di essere a Trondheim, nel quartiere di Svartlamon, dove un giorno di qualche anno fa Bent si è messo là con la chitarra e un paio di accordi a confezionare questa roba qui. Pettini incrociati in segno di stima.

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Wednesday, November 21, 2007

Cara, come si chiamava il tizio che a un certo punto lo rapiscono..



Non è che non mi tenga informato, anzi, se penso al numero di cose che seguivo l'anno scorso o anche sei mesi fa mi viene da ridere. Eppure mi sembra di sapere poco. Ho come perso aderenza. Vuoi vedere che ora che tutte le informazioni sono teoricamente a disposizione, la jungla è di nuovo quella fo-fo-folta di una vo-vo-volta? Come faccio a scremare ora che tutti buttano fuori informazioni in quantità tali da annientare?
Giorni fa è stato presentato uno studio che sostiene che i nuovi metodi che abbiamo per acquisire informazioni tendono ad indebolire la memoria. Pensaci un attimo è vero. Che motivo ho di ricordarmi cosa è il Chroma Key o chi ha vinto il Festivalbar nell'87 se me lo può dire Wikipedia o Google ogni volta che mi serve? Ho pensato alla quantità di cose di cui ho cercato informazioni negli ultimi tempi e a quante sono riuscito a metterci una graffetta nel cervello. Poche. Così adesso è un po' che ho la fissa di sapere come se la passano quelli che ci sono nati o ci stanno crescendo con questo modo di assorbire, i pischellosis 15enni mulitasking insomma. E i vecchi? I vecchi li vedo male, non tanto i nonni, i famosi Umarell, i pensionati che rompono i coglioni ai muratori nei cantieri, quelli vengono da una cultura del fare, facevano delle cose, e come se le facevano, sono questi di mezzo, quelli in carica adesso, che me li immagino spaesati e completamente fuori dai giochi. Non li vedo nè a piantare i fagiolini nell'orto nè ad aggiornare il profilo su Twitter. Ma magari mi sbaglio.

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Monday, November 19, 2007

Il Comizio lo sgambetto, la blaxploitation e le ciambelle (On Fire)



Volano sedie volano tramezzini e gavettoni con le lamette a bordo ring, la corsa all'oro per le elezioni 2008 entra in un tunnel tappezzato di dollaroni. Si sorride, si strappano un sacco di sorrisi confortanti amici, ogni cosa dentro a quei palazzetti prende i contorni del sogno, anche se noi vecchi cinici europei lo chiameremmo sonno. Eccola lì Hillary mentre millanta di essere in possesso di informazioni che potrebbero mettere in ginocchio il rivale Obama, ma il nigga sbiadito da par suo ha ancora la partita nelle gambe e risponde a tono con una combinazione letale di zampate kung fu come nella migliore tradizione blaxploitation. Viene fuori tra le altre cose che le domande che il pubblico o la gente presa a caso nei comizi di Hillary sono tutte concordate. Intanto fuori l'America se ci si mette sa diventare un posto così desolante, casa-giardino-casa-macchina/parcheggiata-casa-pattuglia-ford-poliziotti con le ciambelle, un posto dove una tizia si suicida perchè qualcuno le intasa il myspace di insulti sulla sua ciccionaggine, ora hanno scoperto che gli autori erano i vicini di casa (dei sessantenni). Roba che non fai più così tanta fatica ad immaginartela anche in Italia. Eccolo, un altro motivo per seguire le elezioni più importanti dal dopoguerra.

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Wednesday, November 14, 2007

All my Friends are turning Phosphorescent



Un giorno mia mamma come tutti i giorni è andata ad aprire un' anta della cucina ma qualcosa deve essere andato storto e in un attimo sono venute giù tutte le pentole e tutte le padelle assieme, un fracasso infernale. Ecco più o meno il nuovo pezzo suona così ed è pieno di sporco e di bave e sbavature perchè a tre quarti della lavorazione mi è andato nuovamente fuori uso il software, il che pregiudica per sempre gli episodi successivi, ma ad un certo punto anche chi se ne incula. All my Friends are turning Phosphorescent, la butto lì, parla di giovani che hanno troppa gayna e di vecchi che non ne hanno mai avuta ma che di togliere le chiappe dalla poltrona non se ne parla nemmeno. Ecco perchè per strada ti capita spesso di vedere gente in grado oramai di illuminare la città a giorno o di abbrustolire le caldarroste con il solo palmo della mano, tanta è la gayna di cui ribollono.

Johnny Mox - All my Friends are turning Phosphorescent
Myspace

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Narcobaleni



Gli Health sono un gruppo pericoloso, che è uno di quegli elementi del R'n'R, la pericolosità, che spesso si trascura, e invece non dobbiamo dimenticarci che Little Richard era negro e frocio e totalmente, totalmente fuori controllo. Questi ogni cosa che toccano prende quella piega malata e per niente user friendly, anche se alla fine si tratta di art-noise rock con una batteria molto cicciona come l'avrebbero registrata 10 anni fa. Sciolti i Blood Brothers, dopo 10 anni di urla e di fosforescenze e di unghie piantate nella schiena. Meglio così in fondo, potrò portarmeli sempre nel quore fino alla reunion, quando saranno calvi e panzoni e distrutti dagli Hamburgher e dalla soda in bottiglie da 2 litri. Intanto se volessi potrei rifarmi con i Jaguar Love, nuovo progetto di Johnny Whitney e Cody Voltolato, ma sinceramente mi pare che abbiano davvero proprio poco da dire. Un pettine a 66 denti anche per i Collapsar, che hanno un disco in uscita la settimana prossima su escape artist, metal matematico bello rettangolare con qualche raddoppio di chitarra tamarro, ma son della Lousiana, va bene tutto, va bene, se sei della Louisiana. La settimana scorsa mi sono detto: scendiamoci anche il disco dei Radiohead, non vivo mica su marte no? e per quanto possa contare il mio parere, mi sembra bello e ammiro chi sa fare dei pezzi brevi ma costruiti bene e con poche chitarre. Dopodichè mi è venuta la tristezza perchè se è vero che sono canzoni compiute e levigate, mi sembrano anche tutte trasmettere un senso di freddo e alienazione un po' troppo comoda, che non ci va nemmeno vicino al dolore vero di un pezzo gigantesco com Rabbit in Your Headlight (si non è dei Radiohead però anche te). Come dire tutti con le braccia sepolte nei paletò ognuno perso nelle cuffie ad ascoltarsi In Raimbows, invece che nudi nella fontana ad urlare cose senza senso sul corpo il sesso e l'Ordine Costituito
Ma si sa, ogni epoca ha le band che si merita.

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Tuesday, November 13, 2007

Il ritorno di Gionni Pianola*



"A me sto Barack Obama mi sa un pacco"

*Opinionista di rango, Gionni Pianola, all'anagrafe Giancarlo Terenzi, è famoso per il suo celebrato disincanto nell'analisi dei fatti degli uomini e per una breve relazione con la soubrette Sabina Stilo, al principio dei 90. "Navigato" è uno degli aggettivi che più volte ricorrono nella suo biografia, assieme a "Cauto" e "Tagliato".
Membro del PSI negli anni d'oro di Craxi, ha poi curato per un breve periodo la direzione artistica di alcuni locali di Milano del giro di Riccardo Schicchi. Ora vive con la sua famiglia a Castelnuovo di Garfagnana, nell'entroterra lucchese assieme ai suoi cani Dream e Theater

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Thursday, November 08, 2007

Wednesday, November 07, 2007

Novantacani, stazione di Novantacani



Salgo sul treno. Cerco uno scompartimento vuoto per starmene da solo con le maniche intirizzite. E' mattina, fa freddo, sono uno studente pendolare e tanto per localizzare il periodo storico, la musica la ascolto con un Cd Portatile grande come una racchetta da Ping pong. Se sei il primo ad impossessarti dello scompartimento, specialmente la mattina, speri fino all'ultimo di farti almeno metà del viaggio da solo in perfetta solitudine, solo te e quell'odore di deportazione che sprigionano i sedili di fintapelle marrone dei treni delle ferrovie dello stato. Invece puntuale eccolo li dopo due fermate sale un marcantonio tutto bardato e sciarpato che da qui in poi chiameremo Marcantonio. E' un'attimo e senza accorgermene mi scappa un'occhiata ostile, proprio come avrebbe fatto un mio antenato per difendere la sua maledetta caverna. mi rannicchio nelle pieghe marroni del sedile e mi rimetto a guardare fuori. Altre due fermate e ci risiamo. Questa volta la rischiamo con una suora ma poi entra un vecchio con addosso 3 cappotti e il gargarozzo tutto sfasciato ma è a questo punto che accade il miracolo. Tra me e Marcantonio scatta quell'occhiata di intesa dei naufraghi, il miracolo sociologico del terzo incomodo che in un attimo cancella gli screzi di qualche minuto prima. Di colpo io e Marcantonio siamo compari di vecchia data, anzi è stato proprio lui l'ultima volta a tenermi la fronte mentre vomitavo gli spiedini e la peperonata e se fossimo in Colombia o su qualche vecchia diligenza del West non ci penseremmo due volte a toglierci di torno il vecchio crivellandolo di pallottole. 15 minuti più tardi il vecchio col gargarozzo disegnato da giugiaro sta già dormendo senza dignità e tra me e Marcantonio finisce che cominciamo a raccontarcela. Viene fuori che Marcantonio è rumeno con un accento impercettibile e che come tutti gli immigrati seri si fa il mazzo (ma poi a Bucarest fai il Dandy col ginsetto occidentale? EH Eh EH Marco AntuoniO)
Viene fuori la cosa del pregiudizio e lui mi dice che il pregiudizio ha delle ragioni fondate e che anche lui ha pagato tante volte la cattiva reputazione che certi suoi conna/zionali si sono fatti a colpi di risse furti etc. Bom chiudo. Lo scompartimento è grande, e da soli ci si sta alla grande, poi arrivano gli intrusi, immediatamente ti danno in testa. Poi arrinvano nuovi intrusi e tra vecchi nemici ci si coalizza contro i novellini etc etc. Non c'è niente di sbagliato, lo fanno gli animali lo fanno anche nelle squadre giovanili di futbol, lo fanno anche nei reality show.
Di solito a questo punto dovrei dire come la penso, fare tipo la morale, come fa quel Gallo smilzo nella versione a cartoni di Robin Hood ma la questione è assai sfaccettabile, quindi smonto a mezz'aria. Ci si vede Marcantò, e salutami tutti a casa.