Friday, November 17, 2006

Quando le Pallottole ti Rimbalzano (Feat. Il Messiè)



Oggi mi è arrivata questa lettera dalla Bolivia. Il corrispondente di lusso è quel pazzo del Messiè che in questo momento si trova con il culo a centinaia di metri sopra il livello del mare mentre cerca di portare a termine l'eccezzzzionale impresa di unificare l'intero sudamerica sotto l'egida della nera bandiera della Gayna.
Siccome il nostro eroe accede di norma all'elettricità e alle propaggini di civiltà con cadenza bi-settimanale, pubblico la lettera a sfregio sapendo che non me ne vorrà. E se me ne vorrà, beh sa dove trovarmi.
Quanto segue è un'iniezione di voglia, di ironia salvifica e di cieca determinazione; vera benzina per noi che da questa parte del mondo passiamo il tempo a farci logorare dall'invidia e stizzirci col barisita perchè il beverone scarseggia di alcool.
Bella messiè! Cazzo Duro tutte le mattine, sempre e.. Kudos!


Ladies and Gentlemen,

eccoci sintonizzati su c-anale Bolivia. É passato giá un po’ di tempo da quando ho messo piede in questo strano posto e mi sento ancora un po’ a pezzi. Non tanto per gli svarioni dovuti all’altitudine, che sono passati dopo un paio di giorni, quanto per la strana vita che si svolge qui.

Vivo in una casa piú che decente. Non c’é il riscaldamento (e infatti quando leggo, scrivo o semplicemente medito sul significato profondo della vita mi si gelano le mani tipo cadavere) ma almeno c’é acqua e una fognatura che non é a cielo aperto. I tizi qui della comunità sono dei piú vari. Ad ogni modo tutta gente a posto. Non ci sono mangiaparticole e non mancano i piú classici dei freakettoni. Mi é stato proposto di andare a passare un giorno, da solo nel deserto. Sembra sia un’esperienza interessante. Comunque si sta bene e non mi fanno bere il sangue di Cristo.

Il “barrio” dove viviamo, in effetti, é un po’ trasandato. Non c’é un strada asfaltata e quando piove la “calle” diventa tutta piscio e merda. Se giri a piedi devi stare attento ai cani randagi che ti si avvicinano con cattive intenzioni. Bisogna tirare qualche sasso e sperare di colpirli o di farli allontanare. Per i soggetti piú cattivi , il cooperante ha la possibilitá di usare un bastone anti-cane, uno di quegli affari che danno la scossa (giuro non é una cazzata). Io comunque non ce l’ho e non essendo ancora abituato quando mi vedo correre incontro un cane mi caco addosso. Si dice che qualcuno sia stato morso e che non fosse piacevole. Io se posso me la do’ a gambe.

I campesiños sono veramente dei poveracci. La terra é tutt’altro che generosa, i raccolti inesistenti e la gente vive alla giornata. Abitano generalmente in case di “adobe”, cioé fango, e hanno una media di quattro figli. Un piccolo patio (di circa 10 metri quadrati) é adibito a pollaio, orto o semplicemente... un cazzo. Dipende dal livello economico della famiglia. Alcuni vanno a raffinare la coca. Beccano grana finché gli va bene e poi...la polizia s’incazza.

I Boliviani, o almeno quelli di qui, cioé gli Aymara, sono molto riservati e non é facile farci due chiacchiere. Gente della mia etá non esiste. A 16 anni sono ragazzi e a 25 adulti, con famiglia e il volto di cuoio.

Le comunitá sono composte esclusivamente da indios. Se sei bianco non ci sono cazzi: Yankee. In realtá se hai anche la barba puoi essere scambiato per un sacerdote. Mi é giá capitato di elargire benedizioni a cazzo durante la festa dei defunti dove campesiños ubriachi marci arrivavano a chiamarmi “Padre”. Mortacci loro, questi proprio no...

Le ragazze non sono affatto brutte...finche hanno 16 anni. Ci sono volti veramente bellissimi. Il problema é che da donne, a causa della vita terribile o di una strana combinazione genetica, sono inguardabili. Quindi, o divento pedofilo e mi inguaio con la figlia del capo villaggio o... si ritorna ai vecchi sistemi.

Il mio lavoro é interessante. Vado con un agronomo di famiglia in famiglia a cercare di costruire serre per la verdura, fatte sempre di fango e merda, e piccoli allevamenti di “cuys”, cioé le cavie da laboratorio. Come vi ricorderete qui se magnano. De gustibus.
Se si riesce a farne 50 entro l’anno forse si andrá avanti con altre 50 e cosí via. Sennó come sempre...go home yankee. All’atto della costruzione lavoro anche con un muratore, Adolfo, e un “esperto del tetto” chiamato don Angel. É un vecchio a pezzi con due occhiali come fondi di bottigglia, senza denti e che continua a dire “está bien”. Gente seria insomma.

In piú sto scorreggiando come un porco. Ragazzi ormai l’ho capito. Le Ande mi fanno questo effetto. Mi metto a letto e ogni 2 minuti scarico un buon litro d’aria. Per fortuna che non siete da queste parti. Ad una visita medica mi hanno detto che ho dei parassiti intestinali. Io me ne fotto e continuo a scorreggiare.

In piú, per tutti quelli che si siano ammazzati dalle risate perché hanno saputo della perdita del mio bagaglio rispondo: me lo hanno ritrovato il giorno dopo. Quindi in testa alle classifiche resta sempre il Mocillatron (tradotto in italiano Zainettatron).

Per ora questo é tutto.

Sempre sia lodato il porco.

Messié