Friday, November 04, 2005

Beautiful Losers




C'è qualcosa di cinematografico nella vita di Diego Armando Maradona, qualcosa che va oltre le gesta sportive o i numerosi tracolli a cui sistematicamente ci ha abituato. Guardalo oggi scendere dal treno diretto a Plata de Mar al vertice delle Americhe: maglietta anti-Bush, faccia tirata e discorso serissimo, da leader populista. Maradona è una delle storie più belle mai raccontate negli ultimi 20 anni.
Solo pochi mesi fa girava il Sudamerica conciato come un pappa, così gonfio che il tatuaggione di Che Guevara assomigliava ad una bocca della verità tutta sbavata, poi la riabilitazione, il recupero, la riconquista del proprio fisico, l'addio (?) alla coca, la "Noche del 10", il glorioso ritorno a Napoli, il tango ed il cha cha cha in quella trasmissione dove fanno ballare i vip, le prese di posizioni politiche forti, Maradona da Castro, Maradona testimonial per 2 lire a favore di importanti cause sociali, Maradona eccessivo, Maradona terrone del mondo, caricatura di se stesso, Maradona che parla in terza persona, Maradona che ha figli ovunque, Maradona nemico della Fifa e del calcio che conta, Maradona all'addio al calcio di Ciro Ferrara, Maradona che palleggia sempre e ovunque si trovi, Maradona che piange, che chiede perdono per l'ennesima volta, Maradona che si mangia la telecamera dopo il gol alla Grecia ad Usa 94 e prima dell'ennesimo tracollo.
Ci saranno altri colpi di scena nella storia di questo argentino dal baricentro basso, (i dottori dicevano che doveva proprio a questa caretteristica la sua abilità nell'evitare le cadute durante i dribbling)
Ma el Pibe una cosa l'ha capita: Maradona può tentare tutto: la gente non smetterà mai di amarlo. E in fondo lui sente che verrà ancora sacrificato, che gli sputeranno ancora in faccia, salvo poi,come sempre accade, piangerlo per secoli.

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