Wednesday, July 02, 2008

Agente Mox dalla Russia con Ammor

Mi mandano in questo posto all'ultimo minuto, faccio appena in tempo a stampare il comunicato che già sono li tutto sudato con il casco in mano e tutte le scartoffie. A quanto pare devo intervistare alcuni manager (?) della più grande corporation privata russa del petrolio (?) che da poco si è messa in affari con certe raffinerie dello Stivale. Sono da solo con questi omoni rossi in faccia e vestiti come Boskov con delle giacche verderame. Ho due interpreti ai lati come il bue e l'asinello una che traduce dal russo l'altra che trasforma le mie parole in modo da renderle intelleggibili agli omoni di Mosca. Non ho la minima idea di quello che sta succedendo. Smozzico, poi acquisto verve e affondo con domande su statalismo, differenza tra pubblico e privato, libero mercato, crisi e speculazione energetica tenendomi sempre al limite dell'area che davvero non so che cazzo sto dicendo. Davanti a me il muro di gomma. Faccio una domanda ottengo una risposta cordiale ma puntualmente elusiva. Dannati russi. Ci riprovo ma è un tabellario di frasi fatte. Sono nervoso e i tizi mi fan paura, mi riempiono di opuscoli, dati, statistiche, numeri è come in un racconto di Kafka. Non ne cavo niente. Qualche minuto piu tardi gettata la spugna coi sovietici, fuori nel cortile incontro una delle interpreti che mi chiede secondo me che diavolo stanno confabulando la dentro e che lei è tutto il giorno che ha la sensazione che le cose non siano poi così chiare con questi tizi e che secondo lei son pure pericolosi. Wow siamo in due le dico
Un altro mistero irrisolto per il tenente Mox. (continua..)

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