Thursday, December 29, 2005

Fiatella


Ho capito che il Natale può avere davvero un senso se pensato come un momento di festa per i più piccoli, una stupenda bugia di cartapesta costruita solo per loro; vederli con gli occhi pieni di fuochi d’artificio mentre riducono in brandelli la carta-regalo, o mentre ti raccontano le loro teorie impossibili sulla notte di natale, sul viaggione dei Re Magi, l’asino il bue Babbo Natale non ci va nel presepe?
Ma se c’è una cosa che realmente mi da in testa sono i bambini con la bocca larga, quelli che cantano nel coro, quelli che i genitori al saggio ci devono andare strafatti di anfetamine o con un pigna nel culo, se preferite.
Quelli sempre vestiti come degli scemi, con i maglioni infeltriti, che si muovono a carillon ancheggiando ed accentuando ogni cazzo di sillaba di Stille Nacht / Bianco Natal.
Pecchè; Pecchè, Pecchè?
Perché hanno sempre lo sguardo vuoto e annacquato, quell’atteggiamento da primi della classe prima dell’interrogazione, perché ci sono sempre delle racchie invasate a dirigerli? Perché?
Di solito poi, a metà concerto, parte l’assolo. Si leva un sol canto, un bimbo/a in solitaria con un filo dico un filo di voce, che la stanza di colpo ti sembra più piccola e ti sale un’imbarazzo che è l’imbarazzo che provi per l’intero genere umano, l’imbarazzo per un povero stronzo che si sta coprendo di ridicolo ma che è troppo innocente per rendersene conto.
Basta. Vi supplico.

A questa gente, poi, puzza il fiato di morte e di stalla.
Sul serio. L'ho letto su Fiatella.com
Anzi,
di Morte in una Stalla
(…)

1 Comments:

Blogger Solomacello said...

Amico Johnny sono piegato dalle risate! Quei bambini che cantano in quel modo, magari con lo sguardo perso nel vuoto, li getterei in un barile di merda. Oh ma sei ossessionato dal fiato pesante? Ti vai anche a vedere i siti? Bella di fiatella!

December 30, 2005 2:38 AM  

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