Santo Subito.
Va bene ok è un tossico, un drogato, uno con poche probabilità di redenzione, un solitario, una persona intrattabile e di poche parole, uno scorbutico, un gigante pallido con le manone da Zampano ricoperte di stelle ma Mark Lanegan è uno dei pochi CANTANTI che riesce ad eprimersi e a farmi apprezzare le sfumature del presente in cui vivo. La pappa in fondo è grossomodo la stessa: Il blues e il folk, qualche scoria grunge, il crepuscolo, il dolore, la conoscenza (che poi sono la stessa cosa no?) ma la sensazione è che certe canzoni siano state scritte per me, proprio per me, per l'orrore e lo splendore che ogni giorno entra ed esce dalla finestra di casa mia. Oggi primo giorno di febbraio 2-00-6 il mondo gira (per una volta molto lentamente) attorno alla sua voce profonda e catarrosa. Niente revival niente fashion, niente qualcosawave niente pose, niente foto, niente interviste niente sorrisi inopportuni solo Mark fermo immobile sul palco, con la sua voce brutale e invecchiata come il whiskey, aggrappata a qualche arpeggio di chitarra sfilacciato. Amici, Mark Lanegan per conto mio è una leggenda e non vedo l’ora di sentirlo assieme a quella scoppiata di Isobel Campbell.
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