FFWD?
E' il 1963. La Philips immette sul mercato l'audiocassetta, un piccolo contenitore con due bobine che raccolgono il nastro su cui può essere registrato materiale sonoro su entrambi i lati.
Bella mossa direi. Il nastro ha permesso una serie di risvolti sociali
non da poco legati alla musica, vedi le varie compilation- per la tipa che ti piace, per gli amici ignoranti, per i viaggi, i mixtape, i demo, i corsi deAgostini a cassette fino alla apoteosi letteraria di Nick Hornby.
Thurstone Moore dei Sonic Youth, ha pubblicato da un'annetto un libro sulla cultura e la storia del mixtape.
Com'era inevitabile una roba a metà tra l'operazione nostalgia ed una seria disamina del fenomeno.
Chiaro che oramai, come molti oggetti di culto, anche l'audiocassetta vive una stagione di ritorno e viene un pò pompata sull'onda dell'entusiasmo amarcord.
Al di là del look superfico e delle scritte/disegni personalizzati, le cassette mi piacevano perchè ti obbligavano a sentire bene i dischi, cioè tutti di fila come l'autore li aveva concepiti.
Siccome odio i nostalgici non voglio dire che adesso l'iPod e le sue playlist killer abbiano ucciso la musica ma ogni tanto a forza di skippare avanti e indietro in lungo ed in largo nei circuiti, un po' assassino mi-ce-lo sento.
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