Thursday, December 14, 2006

Let me stand next to your fire



Giovedi 7 Dicembre. Ore 20.45 circa, siamo sulla seconda rete. Nicola De Martino, ospite della trasmissione Tg2 10 minuti, in studio assieme al figlio Luca per parlare dell'interminabile telenovela che li ha tenuti lontani 13 anni, estrae dalla giacca una boccia di shampoo piena di benzina e minaccia di darsi fuoco.
Panico, momenti di concitazione, giacche strusciate, accendini, "la devo leggere (la lettera) dovete farmela leggere"
Il giornalista Maurizio Marinetti è alle corde. Il tono è quello di chi cerca di placare gli animi, ma la faccia è quella del portiere babbato che se la prende col difensore.
"La legga lei la legga pure la lettera"
Tombola. Bingo e Filotto.
A distanza di qualche ora, Giorgio Ceccarelli, presidente dell'associazione Figli Negati dichiara al quotidiano Repubblica "Credo onestamente che abbia fatto più Nicola in dieci minuti che noi in dieci anni di rivendicazioni pacifiche". Doppia Tombola.
Il meccanismo non si smentisce nemmeno questa volta. Per come ci siamo organizzati nel comunicarci le notizie qua in occidente, o spacchi tutto, o nessuno ti ascolta. O alzi la voce, minacci, batti dei record di apnea, ti butti da un trapezio con la maglietta Sfida, ti incateni ai cancelli del Rolling Stone o la gente nemmeno ti prende in considerazione.
Certo lo imparano presto anche i bambini, se fai casino tutti corrono, tutti ti ascoltano. Ma davvero non c'è altro metodo per farsi spazio e suscitare attenzione che uscirsene fuori con qualcosa di plateale e nove volte su dieci violento?
Mai e poi mai mi sognerei di mettermi a scudo a difendere il presidente prodi che al Motor Show da Red Ronnie se ne è sentite dire di ogni (nell'audio si sente uno urlare "alle cozzeeee, alle cozzeeee" davvero senza prezzo) ma bisogna rompere i coglioni affinchè non vada del tutto persa l'abitudine ad ascoltare anche quelli che per comunicare non scelgono per forza di urlare o di spararla grossa.
I petardi non vanno sempre bene. Certo è che la strategia comunicativa del governo in carica è indifendibile. Nel 2006 non è accettabile che il presidente del consiglio rilasci dichiarazioni ad una foresta di microfoni in situazioni assurde schiacciato dai cappotti e dai minidisc sul treno, in ascensore, al bar della camera. Sei il presidente cribbio! Risparmiati, centellina le stronzate, non rispondere se ti chiedono un parere sulla sostituzione nel secondo tempo operata da Mancini, glissa sulla roba che scotta, hai un sacco di roba da fare mi pare no, non ti impantanare e soprattuto, impara ad usarlo, questo diaframma.