Andy Falkous non è più un
ciccione alienato e i Mc Lusky si son sciolti giusto in tempo per entrare nella leggenda. La nuova baracca si chiama
Future of The left,
resta intatta la formula noise-punk con alcune irresistibili guarniture pop alla maniera di Frank Black. Ma se da un lato la band guadagna in groove e impatto rock, dall'altro vede affievolire quella spinta sgangherata e incontenbile che mi aveva fatto scoppiare tutti i bottoni della patta dei jeans in Do Dallas. Insomma il nuovo
Travels with myself and another è ok, ma mi piacererebbe vederli strisciare e insudiciarsi di più come ai tempi di
Lightsabre Cocksucking Blues
Labels: Future of the Left
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