Thursday, June 14, 2007

L'Anniversario, Johnson Righeira, gli amici di Myspace ed il Pedalò (On Fire)



Buongiorno buonasera, come andiamo, che giorno e' oggi? Come non sai che giorno e' oggi? Oggi e' sicuramente l'anniversario di qualcosa, non importa se sia la strage di Capaci o l'invenzione della Boulle dell'acqua calda. Nessuno butta via piu' niente, tutto trova una sua cristallizzazione nella storia, c'e' posto per tutti, le nicchie sono centinania di migliaia e cosi' se prima i Righeira per dire facevano cacare adesso vengono recuperati, ripuliti, rivalutati, ricontestualizzati , se prima i commentatori di Novantesimo minuto erano la vergogna del giornalismo europeo, adesso Marco Giusti fa uscire un DVD quadruplo commemorativo.
Non c'e' mica niente di sbagliato, in fondo vuol dire che un giorno verra' il momento in cui verremo recuperati tutti, non c'e' da agitarsi.
Per la musica e' la stessa cosa. Il suono del tempo si inserisce nel contesto del tempo ed il gioco e' bello anche per quello. Poi ieri mi son sentito bene il disco nuovo degli Shellac mentre mi facevo a piedi il ponte di Williamsburg e giorni prima la bellissima retrospettiva sugli Afghan Whigs. E la verita' e' che non c'e' niente da ripescare, non c'è niente di retrò, e' roba come dire dotata di una certa purezza, merce di serie A che non ha bisogno di un contesto/ e' come Be Bop A lula di Gene Vincent che stara' in piedi anche tra cento anni suonata in cinquemila versioni. Gli Shellac suonano in quel modo li' senza fare nulla per venirti incontro, senza avere dei pezzi eccelsi ma come dire, la cosa salta fuori, ti accorgi veramente che sono stati loro i primi e tutti gli altri a mettersi in coda dopo di loro.
Ecco, per come la vedo io nel 2007 non e' che manchi gente abbastanza sveglia da accorgersi che gli amici di myspace non sono mica quelli con cui vai in pedalo' al mare, manca gente che ha l'ambizione di mettersi in un posto dove prima non c'e' mai stato nessuno.

Shellac - Steady As she goes