L'ossessione della Ex-Professoressa

Adesso per esempio ho davanti una tizia terribile dall' accento terribile, mi sforzo di ricordare dove posso averla vista, molti anni fa, forse è stata la fidanzata del mio vicino di casa ultrà; a giudicare da come biascica e da come gira per la strada, la tizia deve averne fatti di festini con gli acidi negli yogurt. La tipa è ridotta cosi male che nemmeno riesco a concentrarmi su quello che dice, per tutto il tempo non faccio altro che fissare i denti marci che le escono dalla bocca come ghiaccioli tenuti troppo nel congelatore.
Poi succede che alzo la testa e la vedo. Piccola, più piccola di quando mi insegnava le regole e le coniugazioni, una donna ristretta e con una tinta di rosso mogano che invece che ringiovanirla le stacca praticamente la testa dal corpo.
Anche lei da lontano pare essersi accorta di me e uno sguardo vuoto e malinconico le si dipinge sul volto. Siamo incastrati.
"Buongiorno Prof" -parto io, che sono quello più ye-ye e anche quello col microfono in mezzo alla strada. Lei si ferma, mi fa delle domande, c'è cortesia e imbarazzo, imbarazzo e cortesia- è uno slalom gigante tra imbarazzo e cortesia che si trasforma in un cortese imbarazzo. Lei fa le domande, quelle di rito, quelle che avrà fatto centinaia di volte a centinaia di alunni, ma non c'è quel fare materno che aveva la mia prof delle medie quando mi incontrava, questa è la vita vera, per quello che ne sa lei io potrei aver passato in galera gli ultimi 5 anni. E' una specie di girone dolciastro di tristezza che ci vede imprigionati in una partita che è sempre impari.
Per lei io sono un' annata, un punto geografico del registro, una classe, un paio di gite scolastiche, qualche consiglio di classe dai toni accesi ed ora nel 2008 sono solo un spirito malvagio venuto a ricordarle che il tempo passa e che gli infelici muoiono soli. Per me lei invece è tutto; fa parte del fondale, della scenografia di tutte le avventure i casini e la gayna di quando ero teen. E' lei la professoressa di tedesco con il collo segnato dai due solchi del vampiro (verita!) la zitella supponente con la r moscia che è andata a raccontare a mio padre di quanto fossi ubriacone e drogato mettendomi nella cacca fino al collo che tanto per capirci il vecchio in queste cose non era uno che ci andava per il sottile. Ed ora eccoci qua, cortesi ed imbarazzati a scambiarci formalità senza cuore quando invece sarebbe un attimo col cavo del microfono appenderla alla segnaletica all'angolo della strada con la palla del gelato a gonfiarle la bocca e i piedi all'aria. Invece la accompagno con lo sguardo mentre se ne va via a passetti e testa bassa con la tristezza nel cuore ed il pensiero ai compiti da correggere. Quanti ne avrai rovinati oltre a me?penso- Se fossi un vero cittadino mi sarei messo a scrivere una lettera al Ministro, ma non c'è cittadino e non c'è nemmeno ministro per cui gente il messaggio è "prof squilibrata makes cittadino squilibrato". Arrivederci, signora professoressa