Wednesday, May 31, 2006

Sabotage?



Rieccomi.
Per due giorni siamo stati al buio.
Ho pensato che l'FBI mi avesse chiuso i rubinetti
Ma la realta’ e’ che come un babbo mettendo le mani nei codici cercando di inserire una radio devo avere scombinato tutto.
Bene. Oggi trasloco a Canal Street, Chinatown
La colonna sonora sara’ il nuovo dei Don Caballero, che mi intriga assaje, poi Colonel Claypool’s Big Eyeball in the sky, dove Brain suona la batteria baciato da dei che anocora non conosciamo e.. perche’ no la vecchia e gloriosa Sabotage dei Beastie Boys, tanto per non dimenticarmi dove mi trovo e della missione che mi ha spinto fino a qui.

Saturday, May 27, 2006

NYC Updates


Settimana di movimenti, di riposizionamento, ho dormito poco ma pesantemente, camminato come sempre molto, mangiato robe improbabili, visto cose\sostenuto conversazioni\wow fighata amazing wunderbar’- basta con gli italiani
Giovedì al consolato un carabiniere mi conferma che il mio visto, per uno strano Bug burocratico, vale 6 mesi.
Che fare dunque?
Tornare in Italia a luglio senza un soldo per andare in vacanza significherebbe solo dover aspettare l’autunno per poter trovare un lavoro decente. La prospettiva, non so a voialtri, ma a me non eccita per niente.
Io, per ora resto qui.
Come sempre le cose buone vengono tutte assieme. La sera stessa ho trovato una nuova casa, non che mi trovi male dove sono ora, ma come molti mi confermano, tra due settimane il caldo verrà a strapparci la pelle di dosso e io sto già dormendo nudo e con le finestre spalancate.
Quindi quarto spostamento, verso il lower-east-side questa volta, uno dei posti che mi piacciono di più, solo pochi anni fa rifugio di tossici e bottane, ma adesso quartiere in pieno rilancio sia economico che culturale; anche qui c’è un pianoforte, la zona è perfetta e super close-to-everything, e poi beh vediamo un po’ come va.
La grossa novità della nuova casa è la presenza di un enorme e pratico divano letto in finta pelle. Quindi, amici, fatevi sotto, a voi tocca solo trovarvi un volo ad un prezzo decente, al resto ci penso io.

Thursday, May 25, 2006

Il Ruggito dei Vecchi Leoni



New York Noise Legend Unsane
Chris Spencer: Vocals, Guitar
Dave Curran: Vocals, Bass
Vincent "Vinny" Signorelli: Drums
Live at Knitting Factory, NY 5/24/06
e la meta' di quelli che c'erano i pezzi li sapevano a
memoria. Come vedere il Barcellona al Camp Nou o mangiare la
piadina in Riviera.

Monday, May 22, 2006

Il Variedà! Il Variedà! (Speciale Futbòl)

Saturday, May 20, 2006

Arrington For President


OLD TIME RELIJUN
live at
CAKE-SHOP-NYC may 19 ***

Thursday, May 18, 2006

La Colazione dei Campioni/3



((Clicca prima qui, per sentire il pezzo))
All the People – Cramp Your Style
Classicone Funk di quelli con il tiro assassino,
roba che e’ fondamentale ascoltare in movimento
che favorisce la circolazione, idrata i tessuti e risveglia le chiappone indolenzite.
Le prime 16 battute sono una specie di santuario del groove,
uno dei brani piu’ saccheggiati per confenzionare loop che levati..
Poi arriva la voce di Dennis Coffey; soul urbano negritudine della negropoli, che la faccia ti si contrae in una smorfia di goduria consapevole, manco lo fossi realmente
negro.
Io sono gia’ in strada lungo Lexington, i passi rigorosamente sul quattro, e rigorosamente in linea con le fessure dei lastroni di cemento. Le basette si gonfiano come cespugli neri, il collo a penzoloni, abbasso l’occhiale fume’ ed attraverso la strada.
New York e’ la mia citta’ ed io sono il tenente Mox della omicidi diretto a Chinatown a risolvere l’ennesimo caso di contrabbando illegale
e in faccia ho veramente un sorriso da idiota.

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Wednesday, May 17, 2006

La Società dello Spettacolo


Ieri sono stato agli upfronts della ABC, al momento il network americano con la media di ascolti più alta grazie soprattutto a serie di successo come Lost, Desperate Housewives etc
Che cosa sono gli upfronts? Durante gli upfronts vengono presentate le serie pilota per i palinsesti del 2007. I destinatari dell’operazione sono le aziende compratrici di spazi pubblicitari e gli esperti di media.
Niente più che una convention, per addetti ai lavori dunque.
MA dimentico di trovarmi in America, dove lo show è la religione politeistica nazionale e così tutta trafelata ma sempre cordiale una tizia con cartella e cuffia mi indica il posto, mi siedo e quello che mi si apre da dietro il sipario è praticamente una via di mezzo tra i telegatti e gli Mtv Music Awards, con Mary j Blidge, il capitano Kirk che ironizza sulle checche di una certa età, i tizi di Lost, comici che noi non vedremo mai, balletti, sketch, risate wooorld premiere that’s America worldwide after the break zum zum. Ti giri un attimo, ti distrai e loro hanno già montato il baraccone, piazzato il gobbo, l’orchestra, le luci e sono già li a vendere gadget e pop corn.
Ci pensate? Tutto quello che ho visto in diretta non andrà mai in onda, cioè lo show lo hanno messo in piedi solamente (digli poco) per i compratori. Lo spettacolo è l’ossessione di questo paese, lo spettacolo è questo paese, ne è il fondamento, la forma inevitabile, un rito naturale, il ritmo è perfetto, la scansione è da manuale; tecnicamente ma nemmeno tanto tecnicamente sono dei Killer. Loro lo show lo fanno anche nelle concessionarie, o durante le manifestazioni di piazza, non c’è vita senza show! Nulla esiste al di fuori dello show.
Io come spesso mi capita, ad un certo punto della serata mi sono sentito come in Paura e Delirio a Las Vegas, quando Gonzo e Duke partecipano a quella convention sulla droga, vedo questa gente i cui sorrisi sembrano stirarsi sempre di più mentre la voce rallenta la bobina e diventa grossa e impastata e
Qeual-quno vuOole dell’Elle eSse ddi??
Sono a Mirabilandia o è tutto reale?, comincio a confondermi, riconosco il marchio, ok è il solito pippone tutto entusiasmo e national proud eppure sta accadendo in questo preciso istante, scardina la realtà! Che casino.
Più tardi al party, la faccenda si fa ancora più straniante. Sono ad una festa con degli attori discretamente famosi che si comportano come i loro personaggi o sono sul cazzo di set?
Dopo aver mischiato qualche drink di troppo ed essermi scofanato e scudisciato tutta la roba a base di pesce disponibile, la confusione aumenta, e mentre dei poveri stronzi si accalcano per farsi fotografare con Ally McBeal io realizzo in quel momento di non essere li’, alla festa.
Nuoo diavolo, non sono io quello col ciuffo!
Il mio ruolo lo interpreta un’altro attore, nemmeno così bravo secondo me. E poi non avrò mica le sopracciglia così folte?
Amici, era un po’ che non mi veniva un mal di capa come quello di stasera.
Ma ci stava. Oh se ci stava.
God, Less America!

Monday, May 15, 2006

Che te lo dico a fare.

Punto primo. La Venue questa volta e’ l’elegantissimo Irving Plaza, dove l’eroe di noi tutti (nella foto poco) piu di un anno fa tenne un’ altra unica epica apparizione con Rahzel il Jimi Hendrix del beatbox.
Punto secondo. A sopresa e non annunciati salgono sul palco i Dalek, accompagnati alla chitarra da Mike Gallagher degli Isis. L’impatto e’masculo e potente e old school, beats come schiaffoni e feedback noise come lame nelle orecchie, asciugamano in mano e cafonaggine quanto basta.
Punto tre. Dopo averci fatto attendere quei dieci minuti di troppo salgono sul palco il generale con i suoi due esecutori.
A sinistra Rob Swift a destra Total Eclipse, nome quanto mai azzeccato vista la stazza bovina del turntablist
Lui e’ li’, nel mezzo, maglietta dei Giants, cappello di lana e baffo sparviero a dirigire a tenere in mano la situazione, sempre diviso in quattro, tra microfoni, effetti, laptop, mixer e voce. Nessuno si aspetta quello che sta per succedere, i due niggaz da dietro le ruote d’acciaio macinano beats, sgrillettano il fader, spossano la puntina guardandolo di volta in volta fiduciosi in attesa un cenno.
Poi il cenno arriva, Patton inarca la schiena e la prospettiva si rovescia bruscamente. Davanti abbiamo praticamente i Fantomas, coi giradischi al posto delle chitarre. Una lezione di alta scuola di Djing e di turntablism, mischiata ai deliri di Patton, in forma smagliante e motivatissimo.
Quando verso la fine il pubblico accenna una calorosa happy birthday per Rob Swift, il vecchio Mike, da despota quel’e’ si inalbera e ferma tutto. – “We need a scratchy-birthday version!”. Da li parte in un delirio a cappella, una roba che ti fa capire quanto lui sia di gran lunga sopra il livello, come cantante solo come cantante per una volta.

Sunday, May 14, 2006

So cosa hai fatto ieri sera.

Com’è, come non è, è bastata una settimana a ricordarci quanto le nostre vite siano sotto stretto controllo. Da questa parte dell’oceano si scopre che il governo americano, che dal patriot act in poi sembra averci preso la mano, ha controllato le conversazioni di oltre dieci milioni di persone "sospette" con il benestare di 4 compagnie telefoniche su 5. Di là prima Storace, poi Unipol, Fiorani ed ora Moggi, gli arbitri e i dirigenti. Tutti intercettati, tutti traditi dalla proprie imbarazzanti dichiarazioni.
Bom. Quindi tutti schedati, tutti con un numero, un microchip tutti con un fascicolo munito di fototessera e impronte come in Orwell, Dick, Huxley?
Sono certo che tutte le mail, tutte le conversazioni in messenger, tutte le password ed un buon numero di telefonate, si trovino da qualche parte, a disposizione di chi voglia ficcare il naso nella nostra vita, magari per risalire a qualcun altro, per conoscere i nostri consumi o, perché no, metterci con il culo per terra. Per una volta vorrei però tentare di staccare gli occhi dalle solite teorie di cospirazione. Il fatto è che mentre da una parte la tecnologia ed i suoi sviluppi permettono di accumulare incredibili moli di materiale, dall’altra risulta sempre più complicato maneggiare, scremare ed analizzare tutti questi dati. Cioè per controllare tutti quanti è necessario il lavoro di tutti quanti, una specie di tutti contro tutti. Di contro stiamo assistendo ad una diffusione tecnologica mai vista nella storia: una rivoluzione o l’inizio del declino e del controllo totale?
Esempio.
Tsunami.Gennaio 2005.tutte le testimonianze, i filmati e le immagini che hanno documentato la tragedia, non sono il prodotto del lavoro di qualche corrispondente, ma provengono esclusivamente dai soggetti direttamente coinvolti, dai turisti che con le loro videocamere e con le loro macchine fotografiche digitali hanno immortalato l’evento, diventando inconsapevoli reporter di una terribile catastrofe. Per i veri giornalisti non c’è stato semplicemente il tempo di arrivare.
E se ci trovassimo, grazie a quest'ondata anomala di fanatici della tecnocrazia, molto, molto vicino ad una condizione di controllo reciproco? Ovvero, -so che cosa hai ordinato ieri sera a cena, so che siti frequenti, so anche quanti soldi hai in banca, so chi hai chiamato ubriaco alle 4 del mattino ma anche tu con pochi click saresti in grado di conoscere le stesse cose di me?
Fantastico!
Ad un certo punto cazzo me ne frega! Dal momento che non è possibile essere tutti liberi beh allora che tutti indiscriminatamente siano messi in condizione di controllare e di essere controllati. Se chiunque (e non solo pochi burocrati) avesse la possibilità di accedere ad informazioni molto riservate sul prossimo, verrebbe a crearsi una situazione di immobilità tipo guerra fredda, tutti hanno la bomba ma nessuno osa fare la prima mossa
Prospettiva interessante, quanto inquietante.
Io (per ora)non ho nulla da nascondere,
e tu?

Wednesday, May 10, 2006


Un giorno succede che pensi di cavalcarlo ma lui
impiega un secondo a metterti al tappeto.
Eccoci.

Monday, May 08, 2006

Drum Machines Have No Soul



Il rumore, nel 2006, non e’ piu un fatto estetico o stilistico, ma fisico. Il casino devi sentirlo friggere, deve arrivarti come un vento caldo, deve spostarti tutte le frattaglie interne, deve crearti un nuovo tipo di spazio attorno, fino a che girandoti non ti sembrera’ di vedere i tuoi amici squagliarsi. Sulle prime puo’ risultare fastidioso, ma superata la soglia l’esperienza assomiglia ad una strana, leggera euforia.
Amo incondizionatamente i Lightning Bolt, ed ogni volta che li rivedo sono felice di sapere che esistono, col loro suono unico e con quel modo di intendere il ritmo cosi’ tridimensionale e folle.
Dovevate vederle, tutte quelle teste volare in giro, spettinate dalle tonnellate di watt e dai tamburi assassini di Brian Chippendale, che se possibile mi e’ parso ancora piu’ veloce e completo.
E Dracula Mountain, anche se l’avro’ ascoltata centinaia di volte, beh cosi’ lunga, veloce e rumorosa non l’avevo mai concepita.

Per chi vuole farsi un'idea, ecco un assaggio live

Saturday, May 06, 2006

Tra le innumerevoli sorprese che la vita newyorchese può riservare, ho la fortuna di abitare a 200 metri dal Guggenheim Museum, dove ogni primo venerdì del mese (e ieri è stato l’ultimo) si tiene una mega festa, con i djs più glamour, gli artisti piu hot e, concedetemelo, la più vasta e completa rappresentanza nazionale olimpionica della warwisa a stelle e strisce.
Come è noto, la warwisa viene attirata come le api dal miele da questo tipo di eventi mondani.
E’congenito.
Ora, cosa fa un italiano in questo tipo di situazioni?
1) Fa lo sciolto, calca sull’accento e parla col barista come se fosse un amico di vecchia data, si guarda attorno con malcelata sufficienza, continuando a scuotere distrattamente la capa mostrando di apprezzare la musica e l’atmosfera il mood
2) Va nel pallone, fiuta quell’odore e fa l’italiano terrone del mondo ma pur sempre discendente di gente come Tognazzi, Gassman, Andreotti quindi si ingegna.
Accecato dal bagliore della warwisa scelgo l’opzione 2.
Il vantaggio è che qui si ha a che fare, pur trovandoci nella grande mela incantatrice, con degli americani babbazzi, troppo indietro, troppa wannasgheps o comunque troppo avanti per tenere testa all’esuberante italianità, alla spavalderia di un Garibaldi Fufferito
In queste feste, come già certi video hip-hop, ci lasciavano presagire, esiste la zona VIP. Semplice, hai un invito ed accedi alle festa da un’entrata secondaria come dappertutto. In sé la zona vip è come la zona rossa per i no-global o la fellatio per Don Mazzi.
Qualcosa che non puoi avere.

Ci accorgiamo (io ed altri italiani con un imbarazzante tatuaggio della wregna in fronte) che la sola discriminante tra noi comune party people ed i VIP, è il solito bracciale rosso di carta che dei negroni ben vestiti all’ingresso ti legano al polso.
A NY, a qualsiasi concerto, festa evento etc ti danno questo bracciale. Che casualmente mi ritrovo in tasca, lo stesso, uguale tenuto bene della sera prima.
Quando veniamo a sapere che la zona VIP è tutta free drinks,è un attimo. Mi vedo nello specchio con la coda dell’occhio mentre mi trasformo nel prete burino di Christian de Sica nel film Vacanze Americane, al mio fianco di colpo ci sono Jerry Calà, Mauro di Francesco e il commendator Zampetti. Il tempo di dire Ahò-Anvedi, che siamo già dentro.

La festa è pettinata, si balla si ride e ci si sente anche un po’chic, ma dura poco, sai che è tutta una bellissima finta, come nella commedia all’italiana il finale è sempre agrodolce; sei solo lo stallone italiano cresciuto con i pranzi interminabili della domenica, con 90°minuto e Raffaella Carrà, dentro sei ancora lì che scoppi petardi al parco, coi motorini parcheggiati e con tua madre che ti chiama che è tardi.
Loro non lo sanno, quanto è stato bello.
Loro non sanno, che siamo venuti qui per portagli via tutto.

*Warwisa=storpiatura statunitense di Barbisa= sostantivo lombardo usato per lo più in ambienti yuppie degli anni ‘80 per indicare la fregna=sostantivo capitolino utilizzato per lo più in ambienti borgatari (assai frequenti anche Fresca, Cella, pagnottella) per indicare la mona=variazione tri-veneta della gnocca della topa della bernarda e della passera.
Ewwiwa

Wednesday, May 03, 2006

Il pranzo è servito.

Tuesday, May 02, 2006

Che fai, nun t'affacci?



Ecco cosa vedo tutte le mattine se esco sul terrazzone del 25mo piano. Non male eh? Quello laggiu’ piu in alto e’ l’Empire State Building, che proprio ieri ha compiuto 75 anni. La scena pero’ glie l’hanno rubata tutti gli immigrati illegali (in tutto il paese li hanno stimati in totale un cosa come 12 milioni) che ieri a Union Square hanno scioperato contro la proposta di legge che renderebbe l’immigrazione illegale un vero e proprio reato. Tutto bene. Festa riuscita.Vedrete nei prossimi mesi quanta gente si muovera’..